Intervista a Mariagrazia Cucchi & Veronica Niccolai
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Dal loro incontro alla fiera del fumetto per eccellenza, Lucca Comics & Games, avvenuto per la passione comune verso il mondo nerd e la musica, Mariagrazia e Veronica hanno tracciato un percorso di arte che le ha legate (e continua a legare) per oltre 25 anni, prima come Kimagure e successivamente come soliste con le loro rispettive “anime”
In occasione del mega concertone Vent’anni e poi… che le vede nuovamente insieme sul palco, le Kimagure hanno risposto alle domande di Testi Sigle Cartoni e l'intervista che ne è uscita fuori è piena zeppa di curiosità, storia, aneddoti e amore verso il loro lavoro. Buona lettura!
Immagino che ve lo avranno chiesto tantissima volte, però trovo carino partire da dove tutto è iniziato: come vi siete conosciute?
Mariagrazia: Ci siamo conosciute a Lucca Comics nel '96 dietro il palazzetto, precisamente dove nell’edizione del 2024 verrà collocato il palco, che ospiterà Vent’anni e poi… questo concerto celebrativo dei vent'anni dell'Area Music. Nel ’96 il palco non c’era ancora, mentre negli anni a seguire era di ridotte dimensioni, come quello di una normalissima fiera. E adesso, è diventato il fantomatico “main stage” che ospita tutti i concerti e le esibizioni, per così dire, “top”. Quindi, in questo percorso di vent’anni qualcosa è successo direi…
Nel particolare ci siamo conosciute perché entrambe collezionavamo compilation delle sigle dei cartoni animati: all'epoca c'erano le cassette, si riuscivano a intercettare le prime colonne sonore che arrivavano dal Giappone che erano molto difficili da trovare! Con altri collezionisti si diventava così amici di penna, scambiandosi indirizzi, CD e cassette.
Veronica: La musica c’è stata fin dall’inizio! Ed è proprio bello che dopo vent'anni, nel luogo dove ci siamo conosciute ci sia il “main stage”: sembra quasi un percorso scritto dal destino!
Ricordate la prima impressione che avete avuto l'una dell'altra?
Veronica: Assolutamente sì, un momento accompagnato dalla colonna sonora di un cartone, mi sono trovata subito. Poi eravamo proprio ragazzine…
Mariagrazia: …diversamente ragazzine (ridono)
Veronica: Comunque, è andata così. Dal commentare insieme le canzoni che stavamo ascoltando, proseguendo come raccontava Mary. Una cosa che comunque è andata avanti negli anni, altrimenti non saremmo ancora qua a parlarne.
Rimanendo in tema cartoni ai tempi avevate una preferenza tra musica originale e musica italiana?
Mariagrazia: Per me la musica è sempre stata al primo posto da quando sono al mondo, non c’è mai stata una differenza. Ricordo con grande affetto la mia infanzia, dove c’è stato il boom dei cartoni animati, con Kiss me Licia, i Bee Hive... Il pomeriggio era per noi tutti un momento “wow”, con Cristina che cantava sigle pazzesche come Occhi di Gatto, L'incantevole Creamy che si esibiva... E per chi come me amava la musica, era come guardare i propri eroi che si esibivano sul palco, vero o finto che fosse.
Veronica: Al tempo ero molto indirizzata sulla musica delle sigle: con i compagni del liceo (artistico) prima di rientrare dopo pranzo, ci mettevamo con chitarra e percussioni e cantavamo le sigle dei cartoni, da Ransie la strega a Candy Candy. E poi pian piano crescendo, ovviamente, approfondisci. Anche grazie a Lucca Comics, ho iniziato anche ad ascoltare le colonne sonore originali, in giapponese e non solo. In quel periodo andava fortissimo Dungeons & Dragons, le carte Magic, avevo compagne che ascoltavano epic metal… tutto questo, musicale e non, mi ha portato a sperimentare in quella direzione, ma la sigla è stato un input fondamentale. Un percorso molto particolare, a ripensarci, che mi ha portato anche alla musica elettronica
Probabilmente come duo la domanda più gettonata è stata sul significato del nome Kimagure. Io invece vorrei chiedervi se vi sentite ancora rappresentate dal suo significato.
Veronica: Assolutamente sì, “capricciosa” per sempre! Si riferisce a un aspetto del carattere, il capriccio di poter sperimentare ancora tante cose, soprattutto in campo musicale che oggi è diventato un lavoro. È cambiata ovviamente la prospettiva: una Kimagure di 20 anni è diversa da una di 30. Tu che ne pensi Mary?
Mariagrazia: Io lo ricordo con un sorriso e una tenerezza, perché mi torna in mente il momento in cui a vent'anni dici “devo dare un nome al gruppo, e ora?”. Abbiamo pensato a un cartone animato, in questo caso è palese che fosse Orange Road, bellissimo e col grandissimo character design di Akemi Takada. E poi perché suonava bene, la K era un iniziale interessante, un po' diversa dal solito. Senza dimenticare i molteplici significati che ha in giapponese. E tra l'altro ricordo pure il centro commerciale in cui è venuta l’idea: “ma che nome ci diamo?” e ci diciamo: “Kimagure, suona bene, dai! Ha la K, è ganzo! Va bene Kimagure”.
Come e quando nasce La Magia che fa volare?
Mariagrazia: Era una notte buia e tempestosa… ma mica per finta: per davvero! Lucca Comics, con la sua immancabile pioggia, ci aveva regalato l’influenza. Ci telefona il direttore artistico (all’epoca già dell’Area Music) Gianluca Del Carlo: "Mi interesserebbe collaborare con voi, ho già visto che presentate…" – presentavamo, quello che già era il Cantacartoon, in collaborazione con l'associazione culturale Flash Gordon. Voleva conoscerci meglio e capire cosa facessimo. E io, con la mia faccia di bronzo, gli dissi: “No, non hai capito, lascia stare che noi presentiamo: ti scriviamo la canzone dei Lucca Comics! Anzi praticamente ce l’abbiamo già pronta e possiamo fartela ascoltare”. In realtà la canzone fu scritta subito dopo, chiusa la telefonata, con la febbre a 40. Nacque così: mentre la mamma di Veronica preparava il brodo per curare lo “stato comatoso post-festival”, che chi frequenta il festival conosce benissimo. In dieci minuti si scrisse la musica e il ritornello anche nacque da sé. Sulle strofe e sui ponti abbiamo lavorato un po’ di più, perché doveva parlare di tutto, già all'epoca Lucca Comics cominciava a essere suddivisa in aree. Ricordo durante la presentazione che la prima domanda che ci fu fatta fu sull’assenza del nome della manifestazione nella canzone. Ci azzardammo a citare un grandissimo della musica italiana, nonché mio mito da sempre: Enrico Ruggeri con Peter Pan, dove il nome non viene mai citato, mai sai di chi si parla! Tra l'altro c'era un bellissimo manifesto dedicato a Peter Pan dell'edizione 2004. E con questa frase praticamente spiegammo il significato de La Magia che fa volare, rigorosamente con la M in quanto sinonimo di Lucca Comics & Games. Questa canzone è la nostra personale visione del festival in quel momento.
Durante questi anni avete entrambe intrapreso strade da “solista”, ma continuando a lavorare insieme come produttrici e autrici. Insieme ma ognuna con la propria dimensione. Se doveste dire qual è oggi l'esperienza o il progetto che vi ha maggiormente soddisfatto?
Veronica: Sai che me lo sono chiesto tante volte? Però, ecco, ti voglio rispondere così: è come quando chiedi a una madre il suo preferito: ogni progetto ti porta qualcosa, è davvero come un figlio. La Magia che fa volare ti ha arricchito, ti ha messo alla prova, ti ha insegnato tante tante cose e ti ha anche catapultato in una certa dimensione perché, dopo abbiamo avuto veramente un sacco di rassegna stampa e tante cose stupende. E ti ha fatto crescere in una direzione. Al contempo però stavamo uscendo anche con il nostro primo album di inediti in collaborazione con Ecosound e anche quello è comunque stato un percorso importantissimo. Due binari paralleli che sono confluiti comunque come lancio a Lucca Comics nel 2005. Da lì in poi tante altre situazioni, tante altri progetti e tutti insieme fra di loro hanno costruito questa rete che mi ha portato a essere quella che sono oggi e sono molto contenta, veramente contenta, ma anche delle situazioni più dure e impegnative, come capita a chiunque. Per esempio, con La mia Margot: è stato uno di quei brani che inizialmente non era uscito nel modo giusto, possiamo dire così, e dopo invece ha avuto la sua rivalsa.
Mariagrazia: Avere voci iconiche come Cristina D'Avena, Enzo Draghi, Stefano Bersola, Guiomar, miti della tua infanzia che cantano i tuoi testi, è stata un'emozione grande. Ma devo dire che, quando durante il (primo) lockdown – dove eravamo tutti chiusi in casa e non sapevamo ancora niente di cosa sarebbe successo – ho sentito dagli altoparlanti la voce di Paolo Meneguzzi che cantava il mio testo è stata un'emozione enorme! Un testo che, tra l'altro, ho scritto in mezz'ora, ero molto ispirata. Lui è un artista, un’icona, che ha fatto la storia del pop negli anni 2000, tuttora in tour… Mi piacerebbe ancora scrivere per artisti del pop italiano, oltretutto era un momento molto particolare che ricordo con molta emozione.
Vi sentite soddisfatte di quello che sta succedendo adesso nella vostra vita senza escludere comunque altri percorsi ancora, in altre direzioni?
Veronica: Assolutamente sì e spero, come dicevo prima, che ci possano essere nuovi binari che possano ancora intrecciarsi!
Mariagrazia: Anche per me! Se guardo indietro credo che tutto, bello e brutto, sia stato funzionale all'evoluzione, sia come persona che come artista. Nel mio lavoro io metto sempre tutto quella che è la mia esperienza e quindi sono assolutamente soddisfatta e anzi, da qui considero questo concerto non solo una celebrazione ma un nuovo punto di partenza per fare molto di più, cose nuove, belle e migliori di quello che è stato fatto fino adesso. Guardo al futuro con estrema positività
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Su La mia Margot ci ritorneremo… ritornando invece a La Magia che fa volare, nel 2016, la vostra canzone viene ripresa dalla regina delle sigle: Cristina D'Avena! Com'è stato per voi?
Veronica: Assolutamente stupendo! Si parla della Cristina nazionale, come spesso si dice, tutti siamo cresciuti con la sua voce! Nel nostro mondo nerd, lei è sicuramente la regina e una regina che prende la tua canzone e la fa sua… beh è stata un’esperienza e una collaborazione che mi ha riempito di orgoglio. Così come ho bellissimi ricordi del lavoro con lo staff di Cristina: ho trovato molta umanità e professionisti che mi hanno insegnato tante cose.
Mariagrazia: Beh, diciamo che è stato un punto d'arrivo, una rivincita per tanti aspetti, per gli stessi motivi che diceva Veronica. Una sigla di cui nel tempo si era perso un po' il ricordo, ma che Cristina ha riportato alla ribalta nel migliore dei modi. E provo un’immensa gratitudine: a lei come artista per aver accettato di cantare la canzone, al Festival che ha seguito la produzione artistica e si è occupato della produzione della nuova gestione, alla Crioma per questa opportunità e per averla inserita in #le sigle più belle, che è stato addirittura ripubblicato come LP… Penso proprio che non potesse andare meglio di così!
Siete state coinvolte fin da subito nell’iniziativa?
Veronica: Sì assolutamente fin da subito. Abbiamo collaborato con più persone, ognuno con il suo ruolo e, come avrai visto, ci sono stati alcuni cambiamenti necessari.
Mariagrazia: Sì, perché il nuovo arrangiamento andava a modificare la struttura del brano. Era nato con l'idea di essere cantato da noi, ma nel momento in cui va fatto indossare il vestito a un’altra artista è ovvio che bisogna adeguarsi a quelle che sono le necessità e le peculiarità della stessa. Quindi quando l’orchestra ha creato il nuovo arrangiamento il testo non dava più lo stesso effetto. Le modifiche le abbiamo fatte al telefono, ero a Roma in quel momento!
Veronica: Con Cristina stessa, tra l’altro
Mariagrazia: Sì esatto, lei era in studio e abbiamo lavorato in questo modo
Proprio in merito ai cambiamenti in originale si chiude con “E una canzone tornerà” mentre nella nuove versione è rafforzato il concetto con “questa canzone tornerà”. Volevate esprimere due storie diverse o…?
Mariagrazia e Veronica: è la Regina delle sigle: può permettersi di dirlo (ridono)! Nel senso che quando l’abbiamo cantata noi, era come per dire “ci siamo anche noi (che diciamo la nostra)”. Ma quando si parla di Cristina D’Avena può permetterselo assolutamente.
Tante collaborazioni con nomi importanti della musica dei cartoni animati, come avete già citato… c'è qualcun altro con cui vi piacerebbe fare qualcosa? Magari con altre canzoni originali?
Veronica: A me, sinceramente, potessi collaborare con tutti quanti, sarei felicissima, ma veramente! Perché ognuno poi di questi artisti, come Draghi ad esempio, e da chi comunque ha conosciuto tutto questo mondo, la discografia negli anni '80, ha tanto da darti e tanto da insegnarti (e non si finisce mai di imparare). Da Riccardo Zara a Giorgio Vanni, sarei super felice di fare nuove collaborazioni
Mariagrazia: io invece avrei molto piacere di sconfinare un po’ da questo mondo e scrivere anche per qualche artista periodo anni '80, '90. Ecco, quello mi piacerebbe tantissimo! E poi non faccio nomi, perché chissà… magari qualcosa che bolle in pentola c’è già!
Attendiamo con impazienza allora! Nel 2018 viene pubblicata La mia Margot con Enzo Draghi alla voce. Se da una parte la canzone è un omaggio a Lupin e Margot, leggendo il testo, si comprende che a cantare è un uomo pieno di amore e passione, ma anche tormentato. Avete attinto a vostre esperienze personali o è più una vostra lettura su un lato del personaggio originale che l’anime probabilmente non ci ha offerto visto i toni per lo più umoristici?
Mariagrazia: È un testo in cui Enzo, che per me è una leggenda, ci ha detto che si è rivisto parecchio, è rimasto molto colpito perché si è sentito molto trasportato, parole sue! Enzo, che per me sarà sempre Mirko dei Bee Hive, è un grandissimo cantautore e già il fatto che abbia apprezzato la canzone, per me è tantissimo. Direi la seconda: ho immaginato un Lupin meno umoristico, meno simpaticone, ma più romantico, riflessivo e molto passionale. Un Lupin che parlasse a Margot non nella solita maniera alla quale siamo abituati, ma più vicino a quello de Lupin III - Il castello di Cagliostro. Ecco, quello è il Lupin che piace a me: sentimentale che scherza, ma sa essere serio quando serve. E anche il suo rapporto con Margot l'ho voluto descrivere in questa maniera qua, perché, secondo me, mancava un po' questo lato che, secondo me, invece c'è, assolutamente… o forse l'ho voluto vedere così (ride)
Veronica: scrivere una canzone originale per un personaggio di un’opera, alla fine ti permette proprio questo, di immaginare dei lati che non risaltano particolarmente, anche dicendo la tua. E poi che Enzo l’abbia apprezzata e si sia rivisto in quelle parole, quindi con un connubio tra personaggi reali e immaginari, mi ha fatto pensare che avessimo proprio colto nel centro.
La fotografia finale della canzone è proprio quella post notte di passione, risvegliandosi da soli…
Mariagrazia: Come in Carmen, perché lei sfugge.
Veronica: Margot, o Fujiko, è una donna libera ed è la figura della femme fatale, davvero difficile trattenere.
Visto che l’avete citato, come mai avete scelto di usare il nome dell’adattamento italiano piuttosto che l’originale?
Mariagrazia: Suonava meglio da un punto di vista tecnico. Per noi “Margot” suonava molto meglio di “Fujiko”. Il francese è sempre una lingua molto romantica, tra l'altro.
Veronica: E' più sexy (ridono)
Quindi è nata prima la musica?
Mariagrazia e Veronica: Sì, così come di La Magia che fa volare. E nel momento in cui ci siamo ritrovate a scegliere il nome abbiamo pensato che anche per l’origine francese del nome Lupin, dovesse essere lo stesso per Fujiko.
Diversi anni fa avete fondato l’associazione culturale Red Phoenix che ha portato anche alla nascita dell’anime vocal contest. Citandovi, quand’è nata in voi la voglia di “far brillare il talento e diffondere creatività”?
Mariagrazia: L'associazione Red Phoenix nasce più che altro da un motivo di immagine dello staff che serviva per poter creare una cosa articolata come un concorso musicale. Lucca Comics, come altre manifestazioni, sono delle vetrine importanti e per portare un progetto così ambizioso, come un contest dedicato alle sigle, coinvolgere e catturare il pubblico, era necessario presentarlo non come singoli ma come un’associazione. Il nome in sé nasce da un’idea di DJ. V.
Veronica: Letto rigorosamente “Fenix” come negli anni 80 veniva pronunciato Phoenix la Luce (ndr peronaggio de “I cavalieri dello zodiaco”)
Mariagrazia: Il vero nerd degli anni ‘80 sta attento anche a queste piccole cose (ridono). È stata una scommessa, con un’edizione zero di grande successo (alla Festa dell'Unicorno) e da lì Lucca Comics ha chiesto di portare il format all'interno del main stage. E il resto è storia: l'associazione è cresciuta, il contest è addirittura stato definito il Sanremo delle Sigle/Sanremo Fantasy. Da quest'anno DJ V è passata da vicepresidente a presidente dell’associazione e si occupa della direzione artistica del contest. Io ho tante di quelle cose da fare che non riesco più a seguire anche l'associazione. Però do sempre una mano dietro le quinte.
Veronica: Assolutamente. Poi se da una parte ci sono le questioni burocratiche che ci portano a dover ricoprire certi ruoli, lo spirito è quello di una squadra di artisti: chi disegna, chi fa grafica, chi suona, chi scrive... Però l'idea è quella di aiutarsi perché, dandoci una mano, riusciamo comunque sia a condividere, e questa è una cosa importantissima.
Mariagrazia: insomma io quest'anno me lo godrò da spettatrice in prima fila e farò tutte le mie belle critiche a tutti gli artisti, farò le pulci a tutte le esibizioni come giornalista. Quest'anno lascio il lavoro a loro (ride).
Veronica: Vorrei aggiungere che tutto questo, anche la squadra, è nato dal Cartoon Music Contest (ndr il contest delle Cartoon Cover Band di Lucca Comics, dove Veronica era responsabile) che si è trasformato, dopo il Covid, nell’AVC. L’idea di fare squadra nasce da lì. Poi, questi sono piccoli trampolini di lancio ed esperienze che lasciano tanto ai ragazzi per la loro crescita, ma anche io ho imparato e imparo tanto. Per esempio, con Esther, dopo che ci siamo ritrovati a dirigerla in Nel mare danza con Meneguzzi, mi sono ritrovata io a seguire i suoi consigli e le sue intuizioni. Come quando l’anno scorso mi ha dato alcune idee per il remix di Bloody Mary. Sono cose che poi fanno sì che questa fiamma di creatività rimanga sempre bella, accesa e fiammante.
Visto che avete citato il Cartoon Music Contest, volevo chiedervi se aveste lavorato anche al CD del 2016.
Mariagrazia: Sì, sì, sì, assolutamente. Fu un CD molto bello e con una tiratura super limitata. Conteneva due sigle per due format di RAI Gulp interpretati dai vincitori delle prime due edizioni del Cartoon Contest e poi altre canzoni di celebri cartoni andati in onda sulle reti RAI, ma re-interpretate da Cristina D'Avena. Quindi è stato proprio un piccolo gioiellino, una vera chicca. È arrivato insieme a tutte quelle che furono poi le celebrazioni per l'anniversario di Luca Comics. È stato veramente una bella opportunità
Veronica: C'è anche La Magia che fa volare e Game Over, edizione sempre RAI, il brano col quale poi i G.O.P.S. andarono a Radio Bruno Estate in piazzale Michelangelo a Firenze e ha avuto promozione per tutto il periodo estivo. La parte legata al contest è stata tutta seguita da noi a livello di di produzione
La Magia che fa volare presente qui è però diversa da quella di #le sigle più belle…
Mariagrazia: Te lo spiego io! Due versioni perché erano destinate a due opere diverse, due idee e due concetti: il disco di Lucca e il disco di Cristina. Se ascolti bene, anche i mix sono diversi. La versione estesa fu una richiesta specifica del direttore artistico: “voglio un attacco, un'introduzione che ricordi la discesa delle scale del Festival di Sanremo”. Quello era infatti l’anno in cui Cristina era andata come super ospite!
Veronica: E non è la prima volta che ci sono questo tipo di richieste da Gianluca, nella versione Everland ci sono i gabbiani, sempre richiesti da lui!
Finalmente vi ritroviamo di nuovo insieme sul palco a Lucca 2024. Ho letto che il concerto dei 20 anni di Lucca Music è in lavorazione da almeno un anno. Ci potete anticipare qualcosa?
Veronica e Mariagrazia: No comment (ridono). Purtroppo, non possiamo anticipare nulla, neanche quando ci esibiremo. Ci saranno La mente di Tetsuya e come coro gli Animeniacs come back. Nel caso delle cartoon cover band, ognuna di loro manderà una rappresentanza tipo il cantante o comunque un paio di membri al massimo. E non sarebbe possibile fare altrimenti. Alcune band come Bishonen si sono sciolte da tempo, però per esempio il chitarrista e il cantante si riuniscono per l'occasione. È un momento storico: la Woodstock delle sigle, come mi piace chiamarla e ho trovato spesso in rete, perché sarà un evento davvero unico e penso irripetibile.
Ci sono nuovi progetti all’orizzonte?
Veronica: Stay tuned! Ce ne sono tanti, davvero, sempre sui più binari. Quindi seguiteci! Intanto il 28 ottobre uscirà Fantasy Disco, che appunto è interpretata dal vincitore dell’AVC (2022) Virmie. Testo scritto da Mariagrazia, stavolta in inglese, e musica e produzione mia. E poi abbiamo scoperto giusto ieri sera* una notizia bellissima: siamo in top 50 di Air One per passaggi con Cartoon Club (Cucchi – Niccolai, Enrico Locascio)! Vieni a sognare con noi il brano in collaborazione con Letizia Cosplay (Cucchi – Niccolai) che dopo 5 mesi è ancora nella top 20 nella classifica nazionale e indipendenti.
Mariagrazia: E per tutte queste meraviglie, vorrei ringraziare la discografica, Latlantide, dei fratelli Riva, perché veramente hanno sempre sostenuto fin dall'inizio tutti i progetti che hanno visto la luce in seguito all'AVC e tutti i brani che abbiamo composto e scritto, dal Cartoon Music Contest in poi. Davvero di cuore, perché il sostegno di una discografica per dei musicisti, artisti e compositori è fondamentale. E mi sento di dire: siamo state veramente fortunati a incontrare persone così che hanno creduto in questo progetto legato alle sigle.
Veronica: Anche io mi unisco ai ringraziamenti di Mary, perché anche grazie a loro siamo sempre ai vertici, se ne parla… Le sinergie sono importantissime nel nostro ambiente
Chiudere citandovi: “passano gli anni” … ma si respira ancora la Magia? Per voi è ancora forte come allora?
Veronica: Per me quella Magia è ancora molto forte e tutt’ora con la maiuscola.
Mariagrazia: Io, invece confido di ritrovarla, quella Magia, durante Vent’anni e poi…, dove per la prima volta così tanti artisti che rappresentano la storia del Music e Comics (poi Music e Cosplay) sono nati e spero che continueranno a portare avanti la tradizione. I tempi cambiano, le cose cambiano, tutto si evolve, ma La Magia che fa volare rappresenta quella fotografia. E sono sicura che questo concerto sarà la sua celebrazione!
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di Marco Orofino
Foto © Proprietà dell'artista
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